Val di Giüst

Storia

IL TERRITORIO

L’alpeggio di Avero si trova nel versante sinistro orografico della Val S. Giacomo nel territorio del comune omonimo.

Si sviluppa dai 1470 m. del nucleo di Zoccane ai 2332 m. del passo di Avero [Forscelìn d’Ävar], con escursione altimetrica di circa 850 m. All’origine e a valle dell’insediamento due grandi prati contornati da muretti a secco per proteggerli dagli animali, sono divisi da cippi [tèrman] tra i singoli proprietari che, al contrario dei pascoli li sfruttano individualmente per assicurarsi una minima riserva di fieno.

I pascoli di Avero si sviluppano per una superficie complessiva di oltre 500 ettari su 750 ettari dell’alpeggio. Tra le pietraie venivano ricavate le lastre di beola (piòte) per le coperture; lo spietramento dei prati e del pascolo limitrofo (àlp) garantisce le pietre per le murature degli edifici, mentre i tronchi di larice per i càrden sono tagliati nei boschi adiacenti.

LA STORIA

In documenti d’archivio, la prima menzione dell’alpeggio di Avero compare nel 1271.

La scelta del sito attuale per l’insediamento abitativo risale, secondo voci non documentabili, al secolo XVII; lo spostamento sarebbe avvenuto in seguito a una grande frana che distrusse completamente il vecchio nucleo, forse posizionato dove ora sono i caselli.

I caselli, situati sopra un’antica frana a sud di Avero sul versante in ombra [pürìv] dalla struttura in muratura di pietra a secco, con piòte di copertura molto spesse per non cedere sotto il peso delle frequenti valanghe. Ogni edificio è addossato ai massi della frana e l’ingresso è verso valle.

All’interno ci sono dei ripiani dove vengono appoggiate le conche [cònchja] dove si fa fiorire la panna [fiô]. La presenza di correnti d’aria e di sorgenti d’acqua, che provengono dalle fessure della frana, mantengono costante la temperatura e l’umidità, garantendo l’affioramento della panna dal latte disposto in larghe conche di rame.

La datazione delle attuali costruzioni di Avero si desume dalle travi di colmo e dalle facciate millesimate. La trave di colmo più antica riporta l’anno 1628, La prima data che compare su una facciata è del 1707: l’abitazione corrispondente risulta fra le più antiche anche come tipologia.

La chiesa, dedicata ai santi Domenico, Camillo de Lellis e Vincenzo de’ Paoli, benedetta il 4 agosto 1768, risulta essere costruita nel 1717.
Fu restaurata nel 1986.

I documenti scritti che riguardano Avero sono i regolamenti d’alpeggio e i catasti. Il primo regolamento d’alpe scritto è stato approvato il 6 maggio 1784 con modifiche nel 1801, nel 1809, e successivamente nel 1867, 1914, 1945, 1981, ricalcando le precedenti e adattandole alle nuove esigenze.

(Estratto dalla tesi di laurea dell’Arch. Emanuele Almagioni «Insediamenti e costruzioni in Val S. Giacomo»)